Cpb, Leo emana il decreto attuativo 2025/2026 per i contribuenti Isa

Il decreto 28 aprile (2025), a firma Maurizio Leo, viceministro MEF, stabilisce le misure attuative del Cpb (Concordato preventivo biennale) per il biennio 2025/2026, in relazione alle previsioni contenute nel Capo II del Titolo II del decreto legislativo n. 13/2024, con riferimento ai contribuenti per i quali si applicano gli Indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa).

La metodologia

L’articolo 9 del decreto del 2024 prevede che l’Amministrazione finanziaria elabori la proposta di concordato sulla base di una metodologia approvata con dm MEF.

L’impianto metodologico oggetto di approvazione è il medesimo già approvato lo scorso anno per il primo biennio di applicazione dell’istituto, al netto degli aggiornamenti necessari ad attualizzarne i contenuti al nuovo contesto temporale.

La procedura è stata predisposta con riferimento a specifiche attività economiche e tiene conto degli andamenti economici e dei mercati, delle redditività individuali e settoriali desumibili dagli Isa e delle risultanze della loro applicazione, nonché degli specifici limiti imposti dalla normativa in materia di tutela dei dati personali ed è, quindi, in linea, con la previsione contenuta nel citato articolo.

Al riguardo, al decreto è annesso (allegato 1) un documento in cui sono descritti i passaggi metodologici in esito ai quali viene formulata la proposta di concordato per i contribuenti che, nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2024, hanno applicato gli Isa.

In particolare, in tale documento vengono descritti i diversi passaggi che conducono alla definizione della proposta di Cpb per i suddetti contribuenti sia con riferimento alla base imponibile ai fini delle imposte dirette che alla base imponibile ai fini dell’IRAP.

Proposta Cpb di Leo

Il decreto individua l’oggetto della proposta di concordato, che non può che coincidere con quanto è previsto nel precedente Dlgs n. 13/2024. Più in dettaglio dispone che, sulla base della metodologia oggetto di approvazione, ai fini della proposta di concordato sono individuati, per il biennio 2025 e 2026:

  • il reddito di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni rilevante ai fini delle imposte sui redditi;
  • il reddito d’impresa, rilevante ai fini delle imposte sui redditi;
  • il valore della produzione netta, rilevante ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Cessazione degli effetti del concordato

L’articolo 4 del dm 28 aprile 2025 individua le ipotesi in cui il Cpb cessa di produrre effetti, che si confermano identiche a quelle già individuate con il decreto relativo al primo biennio di applicazione.

Adeguamento della proposta di concordato relativa al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025

Risulta analoga anche la possibilità di adeguare la proposta relativa al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025 tenendo conto di eventuali segnalazioni di possibili eventi straordinari. A tal fine, i redditi e il valore della produzione netta, individuati con la metodologia approvata, relativi al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, possono subire una riduzione nelle seguenti misure:

  1. in misura pari al 10%, in presenza di eventi straordinari che hanno comportato la sospensione dell’attività economica per un periodo compreso tra 30 e 60 giorni;
  2. in misura pari al 20%, in presenza di eventi straordinari che hanno comportato la sospensione dell’attività economica per un periodo superiore a 60 giorni e fino a 120 giorni;
  3. in misura pari al 30%, in presenza di eventi straordinari che hanno comportato la sospensione dell’attività economica per un periodo superiore a 120 giorni.

Gli eventi straordinari sono quelli riconducibili a situazioni eccezionali verificatesi nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025 e, comunque, in data antecedente all’adesione al concordato. Vale la pena evidenziare che gli abbattimenti nelle misure percentuali descritte sono calcolate automaticamente dal software applicativo del Cpb, sulla base delle informazioni dichiarate dal contribuente.

Misure per graduare la proposta di concordato

Infine, nel decreto appena firmato, sono confermate anche le misure già previste dal più volte richiamato dm 14 giugno 2024 per graduare, nel corso del biennio, la proposta di concordato.

A tal fine, viene previsto che l’eventuale maggiore reddito individuato per il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2025 con la metodologia approvata con il decreto, rispetto al reddito dichiarato per il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2024, sia considerato nella misura del 50 per cento.

Per le medesime finalità, tale modulazione viene effettuata anche ai fini della proposta di base imponibile Irap.

Anche in questo caso, la riduzione del 50% per il primo periodo d’imposta del biennio viene calcolata automaticamente dal software applicativo del Cpb, senza però la necessità, da parte del contribuente, di effettuare alcuna azione.

Redazione redigo.info