FondItalia, intervista a E. Sangue. Interverrà all’Innovation Training Summit

Alessia Lupoi ha intervistato Egidio Sangue, Direttore del Fondo Formazione Italia, speaker all'Innovation Training Summit di aprile

A.L. – Direttore, che apporto dà il Fondo all’aggiornamento professionale? Qual è l’obiettivo? I corsi più richiesti?

E.S. – Fondltalia, Fondo Formazione Italia, è il Fondo Paritetico lnterprofessionale Nazionale per la Formazione Continua promosso da FederTerziario e UGL sulla base di uno specifico Accordo interconfederale che riguarda tutti i settori economici, compreso quello agricolo.

Obiettivo principale è promuovere e sostenere, anche economicamente, la formazione dei lavoratori delle imprese che vi hanno aderito.

L’adesione a un Fondo Paritetico Interprofessionale, infatti, consente alle imprese di destinare lo 0,30% del contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria alla formazione dei propri dipendenti (Legge 388/2000). Ebbene, il trasferimento di questa percentuale ad un Fondo non comporta aggravio di costi per l’impresa, poiché quelle che non aderiscono ad alcun Fondo versano in ogni caso il contributo all’INPS.

FondItalia destina parte del gettito derivante da quello 0,30% alla formazione nelle imprese aderenti, senza ulteriori trattenute.

Da luglio 2009 – primo mese in cui è stato possibile effettuare l’adesione al Fondo – a dicembre 2023, sono state oltre 148 mila le imprese che ci hanno accordato fiducia nel garantire loro la formazione, l’aggiornamento e l’accrescimento di competenze personali e professionali per gli oltre 834 mila lavoratori rappresentati.

Nel 2024, sono stati finanziati prevalentemente corsi inerenti – per il 69% del monte ore – a formazione NON obbligatoria per legge su temi quali l’Informatica e la salvaguardia ambientale, scelte certamente determinate dall’indicazione fornita dal Fondo Nuove Competenze, che allora era alla sua seconda edizione.

A.L. – A chi si rivolge FondItalia? Ha una specifica rete territoriale? I settori interessati dall’attività del Fondo?

E.S. – Grazie alle semplificazioni attuate per l’accesso alle risorse, FondItalia rappresenta certamente un riferimento per le piccole e micro imprese, con un massimo di 9 dipendenti, che ha raggiunto addirittura il 91% delle adesioni. Le microimprese si confermano, dunque, il principale bacino di adesioni, avvalorando la bontà di alcune politiche adottate dal Fondo, come la possibilità per le imprese di tali dimensioni di aggregare le proprie risorse in Conti di Rete solidali e di essere rappresentate da Titolari di Conto capaci di intercettare le loro esigenze formative e facilitare il loro accesso alle risorse.

Diversi, invece, i settori di provenienza, tra cui spiccano Commercio all’ingrosso e al dettaglio (25%), Costruzioni (14%), Alberghiero e ristorazione (13%), Manifatturiero (12%).

Egidio Sangue

A.L. – All’Innovation Training Summit del 2025, da relatore del Pilastro “Sviluppo Business” nella formazione finanziata, quale tema sceglie di affrontare?

E.S. – Vede, Direttore Lupoi, il tema che FondItalia sceglie di affrontare al Summit riguarda il ruolo dei Fondi nel sistema delle Politiche Attive per il Lavoro e il fondamentale apporto che forniscono nel superamento del mismatch domanda/offerta di lavoro, a partire dalla valorizzazione delle competenze dei lavoratori in formazione.

I Fondi Interprofessionali hanno ampiamente dimostrato di saper ottemperare alla propria mission, favorendo il dialogo tra le Parti, gestendo adeguatamente le risorse delegate e contribuendo significativamente allo sviluppo del capitale umano e alla competitività del sistema economico nazionale, in risposta alle continue sfide imposte dai rapidi cambiamenti del mondo del lavoro.

Da qui il riconoscimento di un ruolo sempre più centrale nel sistema delle Politiche Attive per il Lavoro, dalla gestione del Fondo Nuove Competenze nelle edizioni prima e seconda, al significativo passo in avanti, grazie al Decreto ministeriale 9 luglio 2024, sul tema della certificazione delle competenze.

Nel suddetto Decreto, i Fondi vengono annoverati tra gli Enti Titolari Delegati, soggetti incaricati di gestire e implementare i servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze; responsabili della messa in trasparenza di quelle acquisite dai lavoratori in esito alla formazione finanziata.

FondItalia ha interpretato il nuovo decreto come un trampolino di lancio per ridefinire, per l’appunto, la trasparenza e la portabilità delle competenze.

A tal riguardo – concludo – fin dalla sua adesione al Fondo Nuove Competenze a partire dalla prima edizione, FondItalia ha investito nella realizzazione di C+, uno strumento che utilizza l’architettura ed i descrittori dell’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni per la messa in trasparenza, l’attestazione e la validazione delle competenze in possesso del lavoratore, prima e dopo la partecipazione al corso di formazione frequentato, consentendo di fatto comparazioni esplicative persino in merito all’efficacia della formazione svolta, il cui utilizzo è oggetto di premialità, anche economica, nell’ambito dell’Avviso FEMI 2025.01 – FNC attualmente aperto, che sarà attivo per tutto il 2025.

dir. Alessia Lupoi

Redazione redigo.info