Inbreve. Operativa da ieri la riforma delle sanzioni tributarie
A partire da ieri, 1° settembre 2024, è operativa la riforma delle sanzioni tributarie definita dal Decreto legislativo n. 87 del 14 giugno 2024. Le modifiche che sono state apportate al sistema sanzionatorio operano per le violazioni commesse, dunque, da ieri, ai sensi dell’articolo 5 del citato Decreto e con l’obiettivo di rendere le sanzioni meno onerose. Queste riguardano sia la parte generale sia quella relativa alle violazioni sulle singole imposte.
Le modifiche operative dal 1° settembre
Per quanto riguarda le sanzioni tributarie relative all’ambito sopraindicato delle singole imposte, si ricorda che:
- gli omessi, insufficienti o tardivi versamenti dell’IVA mensile di agosto (con scadenza al 16 settembre), la sanzione scende dal 30 per cento al 25 per cento; inoltre, se il versamento si contiene nei 90 giorni dalla scadenza, la sanzione è ridotta ulteriormente della metà, scendendo al 12.5 per cento;
- per le omesse o infedeli fatturazioni, invece, la sanzione scende dal 90 per cento al 70 per cento e, per ciascuna operazione, il minimo scende da 500 a 300 euro.
Per ciò che concerne, invece, la parte generale, si ricorda la grande novità del Decreto, introdotta dal cumulo giuridico: chi commette, in progressione o con la medesima risoluzione più violazioni, sconterà solamente la più grave, maggiorata, secondo le seguenti modalità:
- per le violazioni commesse su più anni e della stessa indole, il cumulo opera applicando l’aumento sia dalla metà al triplo, sia da 1/4 al doppio (e non sono di un quest’ultimo come era previsto finora);
- le somme di definizione relative a sanzioni su più violazioni possono essere rateizzate in 8 rate trimestrali oppure in 16 rate se la somma è superiore a 50.000 euro.
Si ricorda, da ultimo, che le misure riportate, in particolare in queste modifiche, e più in generale in tutto il decreto, sono volte alla graduale riduzione delle sanzioni tentando di attenuarne il carico e portandolo ai livelli degli altri Stati Europei.
Redazione redigo.info