Ministero del Lavoro e nuove linee guida dell’ADI: le Reti di servizi connessi
Sono rese note, con decreto ministeriale, le linee guida per la costruzione di Reti di servizi connessi all’attuazione dell’Assegno di inclusione. Tali linee guida prevedono una doppia tipologia di intervento: da un lato un sostegno di tipo economico, erogato in sussidio. Dall’altro un sostegno di tipo sociale, fatto di percorso personalizzato, inserimento lavorativo e continuo monitoraggio dello stesso. In questo senso, si rende necessario il lavoro della Rete, per far sì che le risorse del territorio, i servizi offerti e le persone, si sviluppino in piena armonia e integrazione.
La Rete
La Rete lavora per e su diversi fronti:
- per le persone, che vengono aiutate economicamente e socialmente.
- per il sistema welfare che può potenziare i servizi e le forze di coordinazione.
- per le comunità territoriali che hanno modo di svilupparsi in modo integrato come comunità sociali inclusive.
Con il decreto vengono istituite due tipologie di Reti, che si configurano in un lavoro continuo e condiviso: le Reti di indirizzo, con funzione di programmazione, monitoraggio e valutazione, e le Reti di intervento, con funzione gestionale e attuativa.
Le Reti, integrate e in piena collaborazione, operano su un livello nazionale, attraverso il coinvolgimento del terzo settore, sul piano regionale, con tavoli interistituzionali e interprofessionali, volti alla realizzazione di un coordinamento dei servizi territoriali e della gestione dei servizi sociali. Il lavoro delle Reti, in questo modo, non si fonda solamente sulla semplice somma di piani di lavoro, anzi, comunicano e condividono, affinché lo scambio di esperienze combaci con i risultati attesi da parte di tutte le Reti e dei cittadini.
Due fondamentali compiti delle Reti sono espletate dalle seguenti funzioni:
- hanno come compito quello di creare una mappa delle risorse disponibili e dei servizi e sostegni attivabili (mantenendo un catalogo sempre aggiornato di misure, servizi, benefici e interventi).
- creano protocolli di intesa tra enti, soggetti promotori e cittadini.
Le fasi dell’ADI e della Rete di intervento
Le Reti, in primo lungo, gestiscono una prima fase di informazione e orientamento dei potenziali beneficiari. Successivamente sono attive nella fase di coinvolgimento di altri servizi a livello locale. Lavorano poi alla fase di costruzione delle équipes Multidisciplinari (EEMM), i cui membri fanno parte della Rete di intervento e gestiscono i percorsi e i protocolli. La Rete di intervento locale diviene fondamentale nelle ultime due fasi della ADI: la fase di attivazione di servizi e interventi e la fase di monitoraggio degli impegni presi dai beneficiari (in qualità di organo di controllo e revisione del patto). Altra importante funzione della Rete, si legge nel Decreto, nella fase di informazione e orientamento. Infatti è la stessa rete che si occupa, attraverso CAF, patronati, consorzi, aziende di fornire informazioni e orientamento ai soggetti beneficiari.
Queste nuove forme di organizzazione rientrano nelle “misure urgenti per l’inclusione sociali e l’accesso al mondo del lavoro” e rappresentano un grande e forte impulso alla necessaria collaborazione tra enti pubblici, privati e cittadini.
Sitografia:
www.lavoro.gov.it