Consulenti del Lavoro, le proposte per la revisione del sistema sanzionatorio tributario

Il Tesoriere CNO, Stefano Sassara, e il Revisore dei Conti, Giuseppe Buscema, sono intervenuti nell’audizione del 27 marzo 2024 alla Camera dei Deputati per presentare le osservazioni della categoria allo schema di decreto legislativo che modifica il sistema sanzionatorio tributario.

Nello specifico, il Consiglio Nazionale dell’Ordine ritiene che lo schema di decreto contenga una particolare attenzione e sensibilità ai principi della legge delega e, pur trattando tributi e materie differenti, si delineano provvedimenti aventi misure finalizzate a dare attuazione a princìpi e criteri direttivi specifici per la revisione del sistema sanzionatorio tributario, amministrativo e penale.

Ed è proprio in questo contesto che la categoria ha voluto inserirsi fornendo suggerimenti e proposte per rendere maggiormente efficaci i provvedimenti in materia di Riforma fiscale.

Tra le proposte…

Tra le proposte avanzate ci sono degli importanti focus sui crediti fiscali e le disposizioni fondamentali in materia. Per la compensazione di crediti fiscali con somme dovute per interessi e sanzioni per mancati versamenti di imposte su redditi dichiarati, ad esempio, la nuova disposizione è applicabile con riferimento alle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2022. Si suggerisce allora di permettere la compensazione anche alle sanzioni e interessi riferibili a periodi di imposta precedenti al 2023, in modo che il contribuente possa utilizzarla nel migliore dei modi.

Ravvedimento speciale, altro nodo. Per l’applicazione delle disposizioni di confisca e circostanze del reato alle ipotesi di ravvedimento speciale, il CNO propone di valutare l’estensione della disposizione di favore anche ad altre forme di definizione agevolata, con diretta indicazione della definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento.

Le ultime

L’articolo 5 dello schema di decreto prevede che “le disposizioni di cui agli articoli 2, 3 e 4 si applicano alle violazioni commesse a partire dal 30 aprile 2024”. Ne consegue “l’irretroattività delle norme più favorevoli per il contribuente introdotte dalle disposizioni in esame, con riferimento alle sanzioni amministrative”. La disposizione, escludendo il favor rei, si espone “a possibili censure di costituzionalità per violazione degli articoli 3 e 117, comma 1, della Costituzione”. Non è “ragionevole”, infatti, punire più gravemente un soggetto per un fatto che, secondo la legge posteriore, “non è illecito o è sanzionato più lievemente”.

Per questo, il Consiglio Nazionale ha suggerito di prevedere l’applicazione retroattiva del favor rei.

Sitografia

www.consulentidellavoro.it

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