Dall’INT un comunicato per rilanciare identità e prerogative

Rilancio del ruolo nel comunicato INT del 5 ottobre 2022, che ospita le “parole sfogo” del Presidente Alemanno (anche socio fondatore della Confederazione delle Associazioni professionali), circa le attitudini che nel settore fiscale ha la categoria dei tributaristi.

Un protocollo con firma del Ministro della Pubblica Amministrazione (Renato Brunetta) e del Presidente di Confassociazioni (Angelo Deiana), volto alla collaborazione nell’attuazione del PNRR, cui si aggiunge la partecipazione ai progetti collegati per l’acquisizione dei fondi europei, contribuiscono a definire le idoneità di questi professionisti del settore tributario con qualifiche e competenze per certificare i dati contabili e di bilancio necessari alla tutela della correttezza delle istanze di finanziamenti e contributi provenienti dalle nostre imprese.

“Concordo con chi sottolinea l’importanza dei professionisti contabili nel rilancio e nel supporto alla crescita equa e corretta del Paese.” dichiara Alemanno. Che, tuttavia, precisa che non devono crearsi “funzioni discriminanti tra chi quotidianamente segue, assiste contabilmente e fiscalmente imprese e lavoratori autonomi”.

I tributaristi qualificati (L. 4 del 2013) che si sottopongono all’esame di certificazione di parte terza (Norma UNI 11511), soggetti al controllo assegnato per legge alle rispettive Associazioni di rappresentanza iscritte negli elenchi del MiSE e a quello regolamentato dal Codice del consumo, già abilitati a varie forme di certificazione per il controllo dei dati contabili sia per bandi ministeriali che per attestare lo stato di salute dei bilanci delle imprese ai fini della gestione delle somme iscritte a ruolo, hanno la loro identità e riconoscibilità tra le categorie professionali che assistono le attività produttive italiane.

Ciò posto, in ordine poi al soggetto certificatore, alla sua figura indipendente dal soggetto certificato, Il Presidente INT Alemanno precisa che sembra nelle intenzioni dei ministeri dello Sviluppo e dell’Economia evidenziare, in un decreto di prossima emanazione, come egli debba avere piena indipendenza, “dichiarando di non avere rapporti diretti o indiretti con l’impresa richiedente i finanziamenti o i contributi”.

Indicazione che, se confermata, avrebbe il merito di imprimere massima correttezza alla certificazione e restituire al consulente fiscale delle imprese la sua stessa funzione di aiuto nella gestione aziendale e supporto nella corretta applicazione dei dispositivi di legge, non già di “figura sostitutiva del controllo statale”.

In chiusura: “Con tale indipendenza ognuno tornerebbe al proprio ruolo, il consulente come supporto alle imprese, il certificatore come attestatore della correttezza e lo Stato come controllore per la tutela di tutti i cittadini contribuenti.”.

L’attesa è ora per l’incontro con i nuovi ministri interessati, occasione per spiegare la necessità di tutelare e non discriminare il lavoro di tutti, compreso quello delle categorie professionali.

Sitografia

www.tributaristi-int.it